sabato 10 dicembre 2011

Nostalgia

-Allora, quest'università?
-Solite cose, solita vita, ci piace pensare che sia diventato tutto di colpo diverso, più bello e più vero per il fatto che si è costretti a studiare saggi dai titoli improponibili e vedere professori pieni di sè e non frustrati come al liceo. Ah e per il fatto di non dover rendere conto a nessuno quando ci si sveglia a casa di uno sconosciuto o di qualche ragazza. Però ho scoperto un posto dove fanno il caffè a 70 centesimi. Non che sia un granchè, il bicchiere d'acqua poi te lo danno malvolentieri e solo se glie lo chiedi due volte, però sono pur sempre 70 centesimi.
-Proprio non lo digerisci il fatto che qui il caffè venga 90 centesimi vero? Da quando hanno aumentato il prezzo entri qui dentro sempre malvolentieri...
-No, non lo digerisco. Però qui mi piace, siamo sempre venuti in questa pasticceria tutte le volte in cui ci siamo visti, lo sai che sono un tipo abitudinario tutto sommato.
-Vero...te la ricordi la prima volta? Sarà stato un anno fa ormai, facevamo entrambi finta che l'altro non fumasse, nemmeno ricordo per quale motivo ci eravamo visti per un caffè....
-No.
-Sarà...comunque non ti mancano i giorni in cui ci si poteva vedere qui di continuo, parlare di qualsiasi stupidaggine, dei tuoi improponibili gusti in fatto di letteratura...
-Da quando Pessoa apparterrebbe al gruppo "scrittori improponibili"? Non mi hai mai dato occasione di fartelo conoscere, penso ti potrebbe piacere...ti regalerò un suo libro a Natale magari.
-No non mi riferivo a Pessoa, e comunque non ti pare sia poco indicato dirmi cosa vuoi regalarmi? E soprattutto che bisogno c'è di un regalo, io non te ne ho mai fatti, e non ne ho mai voluti da te.
-Lo so, lo so.
-Ma non è questo il discorso che volevo fare, lasciami finire. Non provi nostalgia per quei tempi, per il liceo, per l'avere a disposizione una macchina e non l'abbonamento del pullman, per il tuo vecchio modo di vivere?
-Quei tempi? non saranno nemmeno passati tre mesi da quando ci siamo trasferiti.
-Non mi hai risposto.
-Offri tu il caffè oggi?
-Ok, anche se la prossima volta è il tuo turno, e insisti nel non rispondermi.
-Grazie mille.
-Figurati.

-Vedi, quando parliamo di nostalgia penso che ci riferiamo a due sensazioni diverse. Secondo me non si può provare nostalgia per ciò che si ha vissuto, per la propria vita. Come mi può mancare qualcosa che è stato, che ha avuto un presente, una sua realtà, che per un attimo è uscito dal nulla, ha avuto una sua essenza, un suo divenire ed è tornato nel nulla?
-Da chi l'hai presa questa frase?
-Severino
-Proprio ti piace fare l'uomo di cultura.
-No, è che è facile inserire qualche frase a caso di un autore che non si ha compreso per rivestire di una patina d'importanza un discorso che non ne ha alcuna.
-Ah, così questo sarebbe un discorso senza importanza?
-Ne esistono forse che ne hanno?
-Quanto ti odio quando fai così...
-Mi odieresti di più se ti chiedessi anche una sigaretta? Sai, alla lunga il tabacco stomaca, poi ho le mani fredde e non riuscirei proprio a prepararmene una
-Fai pure...però continua, ancora non ho capito dove vuoi andare a parare con questo tuo discorso.
-Mettiamola così...A me piace tanto l'immagine della vita come venire dal nulla, poi divenire e di nuovo nulla, ha un che di poetico oltre che di agghiacciante...perchè dovrei avere nostalgia per questo divenire, per ogni cosa che è stata nella mia vita? Dopotutto, è già tornata nel nulla, e non è un pizzico di malinconia che la farà tornare indietro. Ma soprattutto è qualcosa che ho voluto che fosse, che ho deciso di fare, o che ho deciso di non fare, avere, sentire, provare, amare: ha avuto un suo presente, ora non più. Dissolto, svanito, nulla. No, non provo nostalgia per qualcosa che ho già provato.
-Secondo te è una cosa a cui posso credere? Ti rendi conto che il tuo discorso non sta in piedi?
-Nessun discorso sta in piedi.
-Finiscila.
-Scherzavo dai...comunque non mi interessa se non condividi quel che dico, è normale, non pretendo di convincerti, sarebbe stupido. Il fatto è che tutto ciò che è stato mi annoia, la vita così come l'ho vissuta, e il liceo, e la macchina, e l'abbonamento del pullman, e l'edicolante che mi tiene da parte sempre l'ultima copia perchè sa che mi sveglio tardi ma comunque riuscirò a passare da lui anche quel giorno, e l'università...perchè l'ho vissuto, ho compiuto la violenza di strapparlo dal nulla.
Vorrei provare nostalgia, vorrei che mi mancassero le cose a cui tenevo: c'è una ragazza di cui non ti ho mai parlato, l'ho lasciata troppo presto per rendermi conto di quanto invece avrebbe potuto rendermi felice, avrebbe potuto davvero cambiarmi, ma non glie ne ho dato la possibilità. E non mi manca! Come vorrei sentire anche solo un accenno di rimorso...ma non ci riesco.
Tutto ciò che non ho vissuto, di questo si che ho nostalgia! Mi mancano così tanto i libri che non ho letto, le ragazze che non ho conosciuto, gli amici che non ho avuto, le lacrime che non ho versato, i posti che non ho visitato: tutto quel che è rimasto nel nulla e che non ho portato nel divenire.
Non so che farmene di quel che ho avuto. Amo una donna che non esiste, non so amare le persone vere, mi disgustano, amo una città che non è collegata con nessuna strada.
Dimmi, si può provare nostalgia per qualcosa che non ci è mai appartenuto, di cui non abbiamo una minima idea? Un dio lontano mille miglia, che una volta percorse si sposta mille miglia ancora più in là, che non si fa raggiungere perchè sa che verrebbe rifiutato...

-è un rimpiangere le tue scelte? avresti voluto comportarti diversamente?
-No, no, una scelta vale l'altra, nessuna ha più senso di quella che gli si oppone, potevo non venire a prendere questo caffè con te e non sarebbe cambiato assolutamente nulla...non è la strada che ho rifiutato quella che sogno, ma quella che non mi si è mai presentata, quella di cui non posso mai aver avuto un'idea, che in ogni scelta non era percorribile perchè non era stata tracciata. Nostalgia, si, ma per ciò che mi è estraneo! Il resto...nulla, divenire, nulla...ma finchè una cosa rimane sogno è sostanza, esce da questo schema perverso. Mi manca il sogno che non ho avuto tempo nè modo di fare.

-Non ti seguo, e in fondo non ti credo, ma non penso ti importi...rispondimi solo a questo, non ti manco ora che ci vediamo così poco, non ti mancherò quando non ci vedremo più?
-Si, credo di si.
-Ma allora cadi in contraddizione con te stesso, il fatto che io ti manchi non si legherebbe col resto del tuo discorso...non sono anch'io "divenire", non dovrei annoiarti come tutto il resto?
-Si credo in linea di principio si.
-Quindi?
-Quindi...quindi nulla, te l'ho già detto che nessun discorso sta in piedi.