venerdì 19 novembre 2010

Io non mi fido

(Tutto successo realmente)

Ho fame: il mio stomaco mi ricorda che sono le  due e venti, sono fuori dalla scuola e dopo aver parlato del più e del meno con amici che passavano da quelle parti decido finalmente di avviarmi verso casa. Il mio pensiero si rivolge a quegli spaghetti col tonno che mi aspettano invitanti sul tavolo della cucina (ormai irrimediabilmente freddi, come mi ha appena ricordato mia madre per telefono, preoccupata per il fatto che non fossi ancora tornato a casa). Accendo il motorino e devo tristemente constatare che l'angolo che forma la lancetta della benzina tra la sua posizione a motore spento e acceso è ormai trascurabile: gli spaghetti dovranno attendere, devo andare a fare benzina.

Occorre dire che ho un preconcetto che mi trascino ormai da anni: vado sempre alla stessa stazione di rifornimento, e sempre indiscutibilmente mi servo della pompa 1. Non so cosa mi abbia fatto di male la 2, sta di fatto che non ho mai permesso che si avvicinasse al mio motorino. Anche perchè la pompa 1 non me lo permetterebbe: è gelosa, anche se non lo vuole ammettere. Il nostro è un rapporto speciale che non potrei incrinare: in fondo è come una donna, non accetta un tradimento da parte della sorella. So con quale fatica tollera le mie scappatelle in altre stazioni di rifornimento, ma con la compagna di una vita, con la pompa che le è da sempre affianco...no, non lo accetterebbe.

Si può ben capire quale fosse la mia seccatura (e, non si dimentichi, la mia fame) nell'osservare che la numero 1 fosse occupata. Vi è una macchina di un orribile verde tendente al grigio (vorrei dire la marca, ma non capisco nulla di auto, davvero: la mia ignoranza in fatto di vetture è disarmante), al suo fianco un signore anziano. Non importa, aspetto...Dalla numero 2 non ci vado.

L'uomo inserisce le chiavi nell'auto: "Ha finito, se ne sta andando?" gli chiedo speranzoso. "No, sto aspettando che torni il benzinaio...apre alle 3, sono le 2 e 20, attendo che torni". Perplessità...non capisco. "Può mettere benzina col self service, perchè aspettare?" Sul momento la domanda glie l'ho posta senza pensarci, in fondo è la cosa più logica. Ma la risposta mi ha lasciato letteralmente di stucco. "No, io non mi fido."

"In che senso non si fida?"
"Ah, se non c'è il benzinaio io benzina non la faccio: tanto per farti capire, sono venuto a fare benzina per tre volte, in ognuna dovevo mettere 20 euro di benzina, ho inserito ogni volta una banconota da 50...e non è mai uscito il resto! Quella macchina (Sottolineando queste ultime due parole puntando il dito contro la mia amata numero 1) mi ha derubato già tre volte! Capisci? Come faccio a fidarmi? Senza il benzinaio non gli faccio vedere manco un euro, adesso rimango qui fino alle 3 e aspetto."

Aveva assunto una posa davvero fiera: vuoi l'indice accusatore, vuoi il tono della sua voce e il ritmo con cui aveva tenuto la sua spiegazione, vuoi lo sguardo che mi incalzava in ogni pausa come a dirmi "Hai capito? Mi segui? Capisci che ho ragione?"
In quel frangente la numero 2 mi guardava come a dirmi "mi sa tanto che della 1 oggi non te ne fai niente, vieni da me, risparmi tempo e fatica" ma non appena il mio interlocutore aveva finito il suo discorso ho riso pensando all'immagine del resto che usciva dalla pompa una volta finita l'erogazione. Per fortuna non mi ha visto, non penso avrebbe preso bene il mio sorriso.

A quel punto inizio la mia spiegazione sul funzionamento del self service, sull'importanza dello scontrino, sconti ecc...ma lui non voleva proprio saperne. "No...non hai capito, non mi fido. Io soldi in più non glie ne voglio dare, aspetto fino alle 3." Mi arrendo.
Gli faccio notare come piuttosto che aspettare tanto vale cambiare i 50 euro e mettere i 20 che si era prefissato: non ci aveva pensato. Mi prega di rimanere lì ad aspettarlo (con le chiavi della macchina inserite sulla portiera, dettaglio non da poco) mentre andava a cambiare i soldi.
Due immagini contemporaneamente: la prima degli spaghetti, che so già saranno più che freddi, pazienti sul piatto fedeli come Penelope, sanno che arriverò ma non sanno quando, l'altra della numero 2. Mi fa "qua la cosa va per le lunghe, intanto che va a cambiare i soldi approfittane, tanto con la 1 non puoi far nulla che l'uomo gli ha parcheggiato praticamente addosso". Ha ragione: un ultimo sguardo alla 1 chiedendo silenziosamente perdono per il mio tradimento proprio davanti ai suoi occhi e compio il misfatto, faccio il pieno al motorino. Può sembrare assurdo, ma è stata una sensazione stranissima: l'ho giurato a me stesso, mai più fare benzina con la pompa 2.

Non appena ho finito è tornato l'uomo facendomi notare che i bar a quell'ora sono chiusi: ha ragione, come ho fatto a non pensarci...Si arrende anche lui, decide di aspettare. Mi rendo conto che forse per la prima volta in vita mia 50 euro da cambiare li avevo poichè il programma del pomeriggio prevede di passare in libreria (cosa che puntualmente mi sono dimenticato di fare) ove avevo deciso di spendere tutto quello che avevo. Ci mettiamo a contare i soldi sopra L'erogatore. "una da venti, un altra da venti, due euro, un euro, due euro, un euro, un euro, due euro, 20 centesimi, cinquanta centesimi....ah no queste sono 20 lire (si, nel portafogli tengo anche 20 lire): non ci arrivo mi dispiace" Si mette a ridere dicendomi "ma mi stai prendendo in giro? per 30 centesimi...dai prendi"

Stavo pensando di tornare al motorino e giungere dalla mia Penelope quando l'uomo mi chiede "scusami, potresti farmi benzina tu? Te l'ho detto, non mi fido...preferisco ci sia una persona, e dopo che mi ha fregato tre volte...". Sorrido: come si può dire di no a una richiesta del genere. Prendo i venti euro e gli faccio benzina, per poi portarlo davanti al pannello e spiegargli di nuovo cosa avrebbe dovuto fare in caso di erogazione parziale: in cuor mio lo so che non è servito a nulla, continuerà a non approfittare mai del self service.

Ringrazia e mi saluta felice; ognuno per la sua strada, lui con la sua orribile auto, io col mio motorino verso gli spaghetti. Mentre mangio (e solo descrivere il sapore di quella pasta col tonno meriterebbe un racconto a parte, non c'è nulla che io odi come la pasta fredda) ripenso all'incontro di poco prima e all'ostinato non volersi fidare dell'anziano.

In fondo a ragione lui; fa bene a non fidarsi della tecnologia. Ripenso a tutte le volte che ho imprecato contro un distributore per quel terribile avvenimento capitato a chiunque, il vedere lo snack incastrato che non vuole saperne di scendere nemmeno a distruggere la macchina a forza di spallate, al caffè del distributore che per quanto riguarda l'erogazione dello zucchero è dotata di libero arbitrio, perlomeno quando vede me, al pedaggio in autostrada con la sua voce odiosa che ogni automobilista che si rispetti si diverte a coprire di insulti non appena dice "grazie e arrivederci" (a tal proposito, ho sempre sognato di mettere un registratore accanto al casello solo per sentire i più coloriti), persino al distributore di preservativi, al vedere sempre più televisione e all'andare sempre meno al teatro, al distributore del latte...
Ci manca quello che è il più semplice contatto umano, il rapporto col venditore, tutte quelle piccole cose che in fondo rendono la vita più bella: posso fidarmi di un garzone, di un commerciante, del benzinaio, ma di un insieme di circuiti con cui l'unico rapporto possibile è l'inserimento di qualche moneta...no, non è possibile.

Fiducia...supponiamo assuma un valore costante, nel momento in cui se ne va a riporre nelle machine va a diminuire quella verso gli uomini, e viceversa. Quanta gente avrebbe lasciato le chiavi sulla macchina fidandosi di un ragazzo in motorino?
 Incoscienza? Ci avrà pensato? Si è fidato? Oppure era semplicemente rimbambito...No, a me piace credere nella cosa più irrazionale, si è fidato.

10 commenti:

  1. bello bello bellissimo come sempre;)

    RispondiElimina
  2. grazie:)
    comunque per la cronaca...la benzina della pompa 2 è già finita, sto di nuovo a secco...lo sapevo che avrei dovuto aspettare la 1

    RispondiElimina
  3. haha ecco perchè tata ha detto che non devo venire in motorino con te...rischio di rimanere a piedi;)

    RispondiElimina
  4. col mio motorino mio è tutto un rischio lo sa anche lei:)

    RispondiElimina
  5. Sì, ecco, bisogna sempre credere nell'irrazionalità.

    RispondiElimina
  6. Io mi fido un sacco della gente... E funziona, perchè se mostri di avere fiducia in qualcuno, di solito, quel qualcuno cerca di meritarsela perchè la fiducia è un bene così prezioso e raro che quando se ne trova un po', eccheddiamine, mica ce la si può lasciar sfuggire!

    RispondiElimina
  7. @ silas: ma si, dopotutto paradossalmente è la ragione stessa a dircelo che bisogna credere nell'irrazionalità:)

    @ vaniglia: ti ammiro per il tuo riuscire a riporre fiducia nella gente con facilità, il problema è che io sono un tipo prevenuto, ho paura a fidarmi e spesso se lo faccio è più per pigrizia che per altro...devi insegnarmi:)

    RispondiElimina
  8. Devo fare un distinguo... Mi fido degli sconosciuti. Sono il tipo di persona che dice al ragazzo mai visto prima seduto di fronte in treno: "Scusa, mi dai un occhio alla borsa con centomilaeurodentro che devo andare un attimo in bagno?"... Poi però non mi fido di me stessa e quindi nemmeno delle persone che mi stanno più vicino in assoluto, perchè ne conosco troppo bene i difetti e sono sempre sul chi va là... Quindi meglio che non t'insegni nulla o finirei per incasinarti alla mia stregua :-)

    RispondiElimina
  9. Ps: e sulla base di quello che ha detto Silas: "CREDETE IN ME!" ;-)

    RispondiElimina
  10. ricevuto :) poi dopo la storia del motorino ti credo a prescindere:)

    Comunque bisogna ammettere che la tua filosofia di vita è sicuramente interessante:)

    RispondiElimina